Il genere è quello che va più di moda al momento: il post-apocalittico.
Trama. Durante una spedizione nelle foreste della Bolivia, il professor Jonas Lear scopre un virus - trasmesso dai pipistrelli - che, una volta modificato, rende più forti gli esseri umani preservandoli da invecchiamento e malattie. Nasce così il Progetto Noah,
che prende vita in una base americana all'interno della quale avvengono
esperimenti top secret volti a studiare la scoperta del professor Lear.
Per lo scopo vengono utilizzati come cavie, dodici condannati a morte e una bambina di nome Amy.
Tuttavia, nulla va secondo i piani dei del governo statunitense e i
detenuti sottoposti alla sperimentazione si trasformano in creature
assetate di sangue, i virali, e fuggono dalla base seminando
morte e terrore. Da quel momento, tutti i sopravvissuti vivono con la
paura di essere contagiati o di morire e nessun luogo è sicuro. L’unica
speranza è rappresentata da Amy,la piccola superstite dell'esperimento:
su di lei il virus ha avuto effetti particolari, trasformandola in una
pedina fondamentale nella lotta contro i virali. Così la piccola Amy, a
fianco dell'agente dell'FBI Brad Walgast, dovrà liberare il mondo dall'incubo in cui è precipitato.
Quel che più mi ha colpito di questo libro, oltre alla storia assolutamente intrigante, è il metodo di scrittura dell'autore che alterna la terza persona alla prima con parti di testo scritti addirittura sotto forma di diario. La trama è poi forse fuorviante: non è un libro di adolescenti capaci di fare l'impossibile tipo hunger games, ma un romanzo "adulto" capace di far provare, nel corso della lettura, moltissime emozioni diverse.
E' appena uscito in Italia il seguito intotato "i dodici". L'ho comprato praticamente al day one perchè questo romanzo è sicuramente uno dei migliori che abbia mai letto. Voto: NOVE